Immunoterapia specifica
Immunoterapia specifica, di cosa si tratta?
L’immunoterapia allergene specifica (ITS o AIT), nel linguaggio comune chiamata impropriamente “vaccino antiallergico”, rappresenta l’unico trattamento specifico di alcune patologie allergiche IgE-mediate (oculorinite, asma, allergia al veleno di imenotteri) ed è il solo in grado di modificare la storia naturale della malattia, permettendo di ridurre la sintomatologia e l’utilizzo dei farmaci sintomatici.
Introdotta già nel 1911, l’ITS si basa sulla somministrazione controllata di ripetute piccole quantità progressivamente crescenti di estratti allergenici specifici. Tale trattamento possiede un’efficacia a lungo termine che persiste anche dopo la fine del trattamento. Presenta anche un effetto preventivo poiché riduce il rischio di aggravamento e/o comparsa di nuove patologie, quali l’asma bronchiale nei pazienti affetti da sola rinite, così come riduce la possibilità di sviluppare la polisensibilizzazione, ovvero ulteriori sensibilizzazioni verso altri allergeni.

Come funziona il “vaccino antiallergico”?
La tolleranza indotta dall’ITS nei confronti di specifici allergeni si basa su meccanismi immunologici che coinvolgono l’induzione di Linfociti B e T regolatori, la riduzione di Linfociti T helper 2 allergene specifici e la produzione di anticorpi bloccanti IgA ed IgG e di Interleuchina 10; il sistema immunitario viene quindi “allenato” a difendersi nei confronti dell’allergene e a tollerarlo senza o con lieve sintomatologia.
Per chi è indicato?
L’ITS è consigliata nei pazienti con rinite allergica persistente, con asma allergico lieve-moderato e in pazienti che hanno presentato un’anafilassi dopo puntura di imenotteri.
Quanto dura il trattamento?
La durata dell’ITS va in genere da un minimo di 3 a un massimo di 5 anni; nell’ambito dell’allergia al veleno di imenotteri, in presenza di alcuni fattori di rischio, l’ITS può essere proseguita per più di 5 anni, anche per tutta la vita.
Se nei pazienti con oculorinite o asma allergico non si verifica alcun miglioramento dei sintomi dopo 1 anno bisogna valutare l’opportunità di continuare o di interrompere il trattamento.


Come viene somministrato il “vaccino antiallergico”?
L’ITS per gli allergeni inalanti (acari, pollini, muffe, animali domestici) in genere viene somministrata per via sublinguale (SLIT) che prevede la somministrazione di dosi crescenti e poi costanti di allergene, sotto forma di compresse o gocce, che il paziente può assumere autonomamente a domicilio.
L’ITS per veleno di imenotteri e, talora, per gli allergeni inalanti (pollini, acari) viene effettuata per via sottocutanea (SCIT) tramite iniezione dell’estratto allergenico nella parte alta del braccio. Nella prima fase (o di induzione) la somministrazione avviene in genere con cadenza settimanale aumentando progressivamente la dose. Una volta raggiunta quella di mantenimento, la frequenza delle iniezioni diventa in genere di una ogni 4-6 settimane.
La immunoterapia specifica presenta effetti indesiderati?
Il rischio di reazioni avverse è estremamente basso. La maggior parte degli effetti collaterali della SLIT è rappresentata da prurito al cavo orale e da nausea, molto raramente possono manifestarsi disturbi gastrointestinali (vomito, dolore, addominale), rinite, congiuntivite e orticaria.
I principali effetti collaterali della SCIT sono rappresentati da eritema, gonfiore, prurito e dolore nella sede di somministrazione; il paziente deve rimanere comunque in osservazione almeno 30 minuti dopo l’iniezione per il rischio, seppur molto basso, di reazioni sistemiche. È importante, comunque, che la SCIT sia prescritta e praticata in ambiente controllato da specialisti in grado di gestire eventuali effetti collaterali gravi.
L’immunoterapia specifica è adatta a tutti?
Le principali controindicazioni all’ITS sono rappresentate da tumori e patologie del sistema immunitario (malattie autoimmuni, immunodeficienze), la gravidanza (in tal caso l’ITS non va iniziata ma può essere proseguita), l’asma non controllato e, nel caso della SLIT, l’esofagite eosinofila.
Le controindicazioni all’ITS devono essere comunque valutate su base individuale, considerando il rapporto rischio beneficio, soprattutto nell’ambito dell’ITS per veleno di imenotteri che rappresenta una terapia salvavita.

Perché non si sente parlare più spesso di “vaccino antiallergico”?
Nonostante l’ITS sia una terapia di comprovata efficacia e l’unica in grado di modificare la storia naturale delle patologie allergiche il suo utilizzo si è sostanzialmente ridotto negli ultimi anni, da un lato per il problema legato ai costi, essendo il trattamento a carico dei pazienti in molte regioni, dall’altro per la poca informazione sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche nelle patologie allergiche sia da parte dei pazienti che dei medici non specialisti in allergologia.
È dunque auspicabile e urgente un’implementazione dell’uso dell’ITS per non privare numerosissimi pazienti di uno strumento fondamentale nel trattamento delle allergie respiratorie e da veleno di imenotteri.